Genova 30 Giugno 1960

CAPITALE DELL’ANTIFASCISMO
genova 30 giugno 1960

Nel giugno del 1960 il MSI intende tenere il suo congresso a Genova. E’ chiaro alle forze della Resistenza e a tutti gli antifascisti che questo congresso a Genova, medaglia d’oro della Resistenza rappresenta un momento determinante per il reinserimento del fascismo nel potere politico ufficiale. Genova antifascista, partigiana e proletaria insorge e dice no al fascismo! La città si mobilita, i giovani con le loro magliette a righe (allora indossate non certo per seguire la moda, ma perchè erano un capo di abbigliamento a buon mercato [in vendita specialmente nei mercatini del centro storico genovese], diventeranno l’emblema, il simbolo giovanile del 30 Giugno 60) si uniscono ai reduci partigiani; la polizia [di Spataro] carica i manifestanti, seguono violenti scontri con i scelbotti (così vennero ribatezzati il 14 Luglio del 48 (attentato a Togliatti) i poliziotti usati contro gli operai insorti [allora furono formati questi speciali “reparti celere” della polizia, dall’allora ministro DC Mario Scelba [dal cui cognome trae l’origine il termine], e così continuarono a chiamarli in quei giorni di maggio i giovani antifascisti ) ma, nonostante la polizia abbia uomini addestrati e ben equipaggiati, non riesce a debellare la sommossa popolare e viene sonoramente battuta dai giovani antifascisti! E…mentre in piazza De Ferrari i giovani antifascisti e i partigiani erano impegnati a respingere le provocazioni poliziesche, un altro reparto di polizia, in pieno assetto di guerra proteggeva i gerarchi fascisti permettendogli di sfuggire indisturbati. In seguito si venne a sapere che furono messi su un treno speciale che partì dalla stazione di Ge.Nervi (nota località turisticà climatica genovese) e, dove si erano rifugiati nella speranza di tenere lì il loro congresso .

Il 30 Giugno 1960 Genova è la capitale dell’antifascismo italiano.
Il fascismo non passò!

Non tardò comunque ad arrivare la repressione. Avvalendosi di delazioni e false testimonianze, nonchè basandosi su alcune fotografie, scattate dal solito intraprendente fotoreporter (pare di un noto quotidiano locale) nei pressi della Piazza De Ferrari, vennero arrestati numerosi antifascisti, (specialmente si cercò di colpire la gioventù antifascista), seguirono processi e dure condanne.

Quei giovani valorosi hanno dovuto subire ogni angheria e sopruso (vennero reclusi nel carcere di Regina Coeli); la cartolina che vedete è una delle centinaia di migliaia che furono inviate, in occasione del 2° Anniversario del 30 Giugno, al Presidente della Repubblica, appunto per chiedere la liberazione di tutti gli antifascisti. Scarcerati, quasi tutti, chi dopo tre, altri dopo quattro anni di duro carcere, anche perchè vi furono sinceri Comunisti che mai li abbandonarono, come il Comp. Terracini che fu il loro avvocato e li difese con risolutezza e tenacia o come il Comp.Pietro Secchia (allora senatore); ritornati in libertà alla maggior parte di questi giovani il reinserimento stabile nel mondo del lavoro venne negato ed oggi che hanno passato la sessantina vivono malati e in solitudine, dimenticati dalle istituzioni, con i pochi soldi di una misera pensione!