La storia del paracadutismo

Le origini del paracadutismo si possono far risalire al mito di Icaro che, con le sue penne attaccate al corpo con la cera, sfidò la morte per scappare dal Labirinto. Ma, miti a parte, la

storia del paracadutismo ha origine nel 1485, quando Leonardo da Vinci disegnò il primo ingegnoso paracadute.

Dobbiamo però aspettare fino al 1797, quando il francese André-Jacques Garnerin ideò il paracadute di seta e senza intelaiatura di legno. Garnerin si lanciò da una mongolfiera da circa 900 metri, al cui cesto applicò la sua invenzione, per questo è considerato l’inventore del moderno paracadute con calotta emisferica.

Nel 1916, durante la Prima guerra mondiale, progredisce la tecnologia del paracadute, ma i militari non vogliono sfidare la sorte per paura di schiantarsi al suolo, e saranno proprio i russi, anni dopo, ad usare per primi il paracadute per scopi militari.

Durante la Seconda guerra mondiale, il paracadute contribuì alla vittoria delle forze alleate; nel 1941, fu l’isola di Creta a vedere il primo volo militare degli alleati con il paracadute, mentre nel 1942 negli Stati Uniti venne avviato il primo programma di addestramento dei parà d’elite. Terminata la seconda guerra mondiale, temporaneamente cessate le esigenze militari, il paracadutismo si avvia lentamente verso il suo naturale sbocco sportivo.

Il primo lancio con il paracadute nella storia

Il 22 ottobre 1797, ebbe luogo il primo lancio con il paracadute nella storia. Prima però è subito doverosa una premessa, occorre infatti considerare il volo dei fratelli Wright che risale all’inizio del XX secolo, per capire appunto, che il primo salto non fu fatto da un aeroplano. L’uomo che portò a termine questa impresa fu, appunto, il francese André Jacques Garnerin, nato nel 1769. Garnerin faceva parte dell’esercito e sosteneva l’invenzione dei fratelli Joseph-Michel e Jacques-Étienne Montgolfier. Il primo lancio col paracadute, quello del 1797, fu un successo e provocò grandi speranze per il futuro. E’ possibile immaginare ancora adesso alla folla radunata per poter vedere l’uomo che avrebbe saltato da centinaia di metri di altezza, tenendo in mano un enorme “ombrello”. E’ curioso sapere che c’erano stati degli esperimenti precedenti fatti con alcuni animali messi nelle ceste e lasciati cadere da una certa altezza con dei grandi “ombrelli”. Mai si seppe di qualche animale morto durante l’atterraggio.

C’è poi un altro fatto curioso che a noi adesso fa sorridere, ma certamente era da tenere in considerazione per l’epoca, ebbene, l’anno seguente, quando Garnerin annunciò che sarebbe salito su una mongolfiera con una donna, non solo fu bloccato ma dovette testimoniare davanti alla polizia. Non era ammesso far salire una donna sola lassù prima, perchè era ritenuto scandaloso e poi perchè si pensava il corpo di una donna non fosse in grado di sostenere simil altezze. La donna in questione era la giovane e bella Citoyenne Henri e infine anche il salto fu effettuato senza grossi problemi legali e, ancora una volta, con successo. Allora Garnerin sposò Jeanne Genevieve che potè saltare con il marito, e diventarono i pionieri del paracadutismo. In questo modo non solo Garnerin riuscì a saltare col paracadute da oltre 2.000 metri ma si esibì in tutta Europa, dove oggi si tengono numerosi corsi di paracadutismo come quelli di VZone.

Nel 1823 Garnerin, mentre si stava preparando per un volo ricevette un colpo accidentale alla testa e morì. Successe che una sua nipote, Elisa Garnerin, raccolse il suo testimone e saltò in paracadute in circa 40 occasioni, proseguendo le esibizioni europee di suo zio.

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