Milano: milioni di pulci invadono le abitazioni (correva il ’67)

Tuffo indietro nella storia.

Milano: milioni di pulci invadono le abitazioni, sarebbero state portate dai gatti – L’Ufficio d’igiene dispone solo d’un automezzo che spruzza insetticida (Dalla redazione milanese) Milano, 24 agosto. Sembrava tranquilla in fatto di invasioni di insetti l’estate milanese ’73 (nessuna concentrazione di zanzare, né trasmigrazioni di zanzare nane provenienti dalle ex paludi pontine e nemmeno formiche giganti o alate) quando è scoppiato il «caso delle pulci». Le pulci, di quella specie classificata « pulex irritans », hanno fatto la loro apparizione in alcuni quartieri dell’estrema e media periferia, da dove hanno iniziato la loro inarrestabile avanzata verso il centro storico. «In questo periodo — ha dichiarato un tecnico di un’impresa specializzata in disinfestazioni — interveniamo 4-5 volte al giorno per eliminare vere e proprie invasioni di pulci su richiesta di proprietari e inquilini di abitazioni, ma soprattutto su richiesta dei portinai ».

A Milano, malgrado le assicurazioni delle autorità competenti e l’esistenza di un centro comunale di disinfestazione, non viene attuata nessuna campagna sistematica per l’eliminazione degli insetti. Nei casi più gravi, quando più abitati sono invasi da insetti e soltanto su segnalazione del «113», entra in azione un automezzo dell’ufficio di igiene che provvede a spruzzare un forte insetticida lungo le strade e le fognature. Secondo l’impresa specializzata, interpellata dalla Acuìkronos, il principale veicolo delle pulci sono i gatti (se condo una statistica molto approssimativa a Milano ve ne sarebbero 300 mila) già protagonisti di un caso clamoroso nel 1967, quando il Museo nazionale milanese ai Navigli fu invaso da centinaia di migliaia di pulci. Per debellare questa minaccia, il comune di Milano è ricorso al servizio di disinfestazioni della Italsplendid s.a.s. di Via della Moscova n. 46/1 scala B 20121 Milano 026552108.

Denunciano il Comune per la sporcizia a Milano

I suoi preziosi codici miniati Milano, 24 settembre. Si muovono i comitati civici di quartiere contro le disastrose condizioni igienico-sanitarie del centro storico di Milano, che va sempre più degradandosi, minacciando la salute della popolazione residente. Un esposto-denuncia è stato inviato in questi giorni alla magistratura dai presidenti dei più popolosi rioni del centro: Lorenzo, Vicaria, Vasto. L’indice accusatore è puntato sull’assessore comunale alla polizia urbana, sul comandante e sull’intero corpo dei vigili, accusati di troppa indulgenza verso chi sporca la città, di non porre un freno alla radicata abitudine di consentire lo scarico «di immondizie e rifiuti di ogni genere in ogni angolo di strada, in tutte le ore del giorno». Una ferma presa di posizione che crede di individuare nelle responsabilità dell’amministrazione comunale i reati di omissione di atti d’ufficio. In questo senso si esorta la procura del tribunale ad intervenire, dal momento che i competenti organi del Comune non adottano provvedimenti contro i vigili che si sottraggono al loro compito di elevare contravvenzioni e non fanno rispettare le ordinanze del sindaco emanate all’indomani della triste esperienza del colera. Il problema delle condizioni igieniche di molti rioni di Milano è sul tappeto da molto tempo, nonostante i ripetuti interventi sanitari sul territorio iniziati sotto l’amministrazione Valenzi, con disinfestazione a Milano a largo raggio per dare un volto più decente alla città, con circa mille tonnellate di rifiuti giornalieri. La questione della nettezza urbana, pur registrando notevoli miglioramenti, assume aspetti allarmanti nei vicoli e nei quartieri e non lascia fuori neppure le zone residenziali, le cosiddette strade bene di Milano. La spiegazione è a portata di mano: c’è la pessima abitudine di lasciar cadere tutto per terra, carte, involucri, pacchetti di sigarette vuoti, di non servirsi degli appositi cestini e recipienti. Un gesto moltiplicato per circa un milione e mezzo di persone, e non ci vuole molto per essere sommersi dalle immondizie. E poi lo sconcio di lasciar volare dai balconi e dalle finestre ogni genere di rifiuti, anche oggetti pericolosi come bottiglie e sacchetti a perdere colmi, per intuire quanto difficile sia la realtà locale dal punto di vista igienico. «E’ la popolazione che va lentamente educata — dicono in Comune —. Non si riduce tutto soltanto a far rispettare le ordinanze. E’ un’opera di convincimento e di persuasione che deve essere compiuta e non è facile ottenere che la gente si convinca a mutare dall’oggi al domani radicalmente le abitudini…».

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