mobili del bassanese

Storia dei mobili del bassanese

I mobili del bassanese sono mobili di stile in legno massello, in grado di rappresentare tutta l’essenza e l’autenticità del legno, mantenendone intatte tutte le caratteristiche. Mobili classici e moderni, mobili in arte povera, complementi, assolutamente di stile.
L’essenza del noce, è la principale protagonista dei mobili del bassanese, è ricca di tradizione, nelle varietà noce nazionale (Juglans Regia) e noce canaletto (Juglans Nigra). Anche il ciliegio, esteticamente più “caldo” rispetto al noce, viene utilizzato, soprattutto per produrre mobili in legno vecchio; insieme anche il rovere e l’olmo.
Il noce è l’essenza più utilizzata per la produzione di mobili destinati a durare nel tempo, insieme al ciliegio, il legno pregiato dai toni caldi.
Il legno massiccio dei mobili del bassanese, rispetta tutte le caratteristiche di “materiale vivo”, questo significa che continua a vivere anche dopo la sua fine biologica. Per questo le piccole fessure che possono manifestarsi nelle parti in legno massello non sono imperfezioni ma testimoniano, insieme alle venature, tutta la naturalità del materiale utilizzato e rendono unico e pregiato il mobile del bassanese.

Patto per lo Sviluppo del Mobile d’Arte di Bassano

La Legge Regionale del 7 Aprile 2000 ha disciplinato il “Marchio Doc” del Mobile d’Arte del Bassanese, in quanto produzione tipica meritevole di tutela. Quando si parla di Mobile d’Arte si fa riferimento a quel particolare prodotto dell’artigianato artistico di costruzione e restauro dei mobili ad imitazione degli stili settecenteschi.
La storia del Distretto di Bassano del Grappa, infatti, nasce con i primi restauratori che intraprendono l’attività di riparare mobili d’arte del ‘600 e ‘700 presenti nelle numerose ville del territorio. In queste falegnamerie, grazie alla capacità lavorativa del titolare, che raggiunge una perfetta conoscenza del mobile nelle sue caratteristiche costruttive e nelle diverse varietà dei legni impiegati, si realizzano perfette riproduzioni dei mobili originali. Il Mobile d’Arte di Bassano è la riproduzione di un mobile nello stile originale di un tempo, sia nei suoi elementi portanti sia nella capacità di renderlo simile nella tinta, nell’invecchiamento, nelle macchie, nelle bruciature e ammaccature.
I mobili del bassanese sono oggi una riconferma e lo dimostra il mercato, una vera e propria tendenza nel design, in particolare nel settore cucine. Un’eccellenza non solo fra tutti i marchi italiani ma soprattutto fra quelli esteri.
Chi crede nei valori e nella qualità crede sicuramente nell’arredare casa con i mobili del bassanese, una filosofia legata ai mobili d’alto pregio che arricchiscono la casa e la sanno rendere unica. Merito della grande scuola mobiliera bassanese che ha dato vita a veri e propri capolavori e che oggi è in grado di offrire al pubblico un’eccezionale testimonianza di un’arte non a caso celebre in tutto il mondo. Dalla zona giorno alla zona notte, le proposte risultano estremamente affascinanti rivestendo tutti gli stili legati alla classicità.
Sono proprie le essenze a rendere i mobili del bassanese unici in tutto il mondo, essenze tra le piu’ pregiate, dal Noce nazionale al Noce americano, dal Toulipè al Ciliegio, così da offrire alla casa il calore del legno nobile e di alta qualità esaltate dalle finiture e le anticature (in gommalacca o con la migliore cera d’api) in grado di donare un ulteriore fascino a questi mobili. Passando per le tinte naturali in grado di esaltare tutte le caratteristiche di splendore e bellezza originarie del legno.

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Un evento in musica da ricordare: dal jazz al dj per matrimonio

La musica rappresenta un elemento essenziale per donare un tocco di magia a qualsiasi evento speciale. Non a caso scegliere la musica per matrimonio più adatta è fondamentale per rendere perfetto il giorno più bello. Esistono diverse proposte per poter soddisfare i gusti di ciascuno, partendo ad esempio da musica eseguita dal vivo: si può optare per melodie jazz, magari in formazione trio o quartetto, oppure si può preferire la musica diffusa di atmosfera e di sottofondo, perfetta per il pranzo e la cena, o ancora ricercare un dj per matrimonio, in grado di animare al meglio la serata.

Proposte sul web

Navigando tra i diversi portali sulla rete è possibile farsi un’idea e prendere numerosi spunti per creare il miglior programma musicale di matrimonio. Tra i siti specializzati, che presentano le offerte dei professionisti in ambito di musica ed intrattenimento per grandi eventi ed occasioni speciali, spicca Musica-per-matrimonio.it. Si tratta di un gruppo di giovani musicisti, in grado di garantire un servizio completo e curato nei minimi particolari, a partire dall’allestimento tecnico fino ad arrivare alla scelta e alla programmazione del repertorio musicale. Grande importanza riveste tutta la fase della preparazione, che deve essere realizzata con cura e nella giusta tempistica, sempre seguendo i desideri e le indicazioni degli sposi. Le varianti proposte sono tutte studiate per garantire il massimo livello di eleganza e raffinatezza all’evento.

Musica Jazz per Matrimoni

La soluzione in stile jazz è particolarmente indicata per l’aperitivo e per l’accoglienza ospiti. Viene proposta attraverso le melodie create dall’intreccio di più strumenti, quali ad esempio sassofono, pianoforte e batteria. Si può propendere per un repertorio standard, con pezzi jazz tra i più famosi, oppure optare per delle scelte particolari, con richieste specifiche o rivisitazioni di grandi successi. L’atmosfera rimane elegante e raffinata, sicuramente piacevole all’ascolto e di grande effetto.

Music planning

E’ possibile stilare un vero e proprio music planning, che prevede un accompagnamento musicale di sottofondo, particolarmente indicato per il pranzo o la cena. Questo tipo di  servizio prevede l’allestimento tecnico degli spazi per più punti di ascolto indipendenti. La musica di atmosfera può essere prevista anche per il momento dell’aperitivo, o per specifici momenti, come l’accoglienza degli ospiti. Molto spesso viene abbinata alla scelta del dj per matrimonio, in modo tale da ottenere un perfetto connubio tra musica più soft prima e più movimentata dopo.

Dj per matrimonio

La scelta di un dj è indicata per gli sposi che vogliano realizzare una bella festa animata, dove far ballare e scatenare tutti gli ospiti, con divertimento assicurato. Il servizio di dj set senza animazione vocalist può essere richiesto per la sola festa oppure anche in abbinamento alle altre possibilità di musica jazz per matrimonio o music planning. Generalmente si tratta della scelta migliore a conclusione del ricevimento, quando dopo aver mangiato e condiviso i momenti più belli con gli sposi, arriva l’ora di animare l’ambiente con balli e divertimento puro, sulle note mixate da un bravo dj.

donne-della-repubblica

I 5 volumi di storia più letti

donne-della-repubblicaDonne della Repubblica

Editore: Il Mulino

33 ° nella classifica Bestseller di IBS Libri – Storia d’Italia

Il libro parla delle lezioni storiche politiche del 2 giugno 1946, quando per la prima volta furono chiamate al voto anche le donne. Un momento memorabile, una rivoluzione, un passaggio indimenticabile che vide affermarsi il “sesso debole” come il nuovo protagonista nella società italiana. A restituirci la portata simbolica e politica di quella conquista, quattordici biografie esemplari di donne che con diversi talenti, in vari campi, che hanno contribuito alla nascita della Repubblica e a cambiare l’immagine della donna. Non solo le politiche, che fin dai tempi del fascismo si erano battute per la democrazia, come Camilla Ravera, Teresa Noce, Lina Merlin, o le donne della resistenza, Tina Anselmi, Nilde lotti, Teresa Mattei, Marisa Ombra, Ada Gobetti, ma anche scrittrici come Alba de Céspedes, Fausta Cialente, Renata Vigano, un’attrice come Anna Magnani, la famosa sarta Biki, e la leggendaria Dama Bianca compagna di Fausto Coppi. L’introduzione è a cura di Dacia Maraini. Lo trovate su IBS, ma se volete risparmiare sull’acquisto, potete scaricare un buono sconto sul sito bestshopping.it.

Storia di una sconfitta

Basil H. Liddell Hart

Editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Questo libro tratta l’argomento spinoso della Seconda guerra mondiale, quando sul finire dei combattimenti si presenta un’occasione storica che mai più si avrà a verificare durante gli anni successivi: i generali e gli ammiragli di Hitler caduti prigionieri degli Alleati vengono interrogati e rispondono a caldo su come e perché sono stati battuti e costretti alla resa senza condizioni. Ne approfitta Liddell Hart, storico dell’arte militare del nostro tempo. Le campagne di Francia, di Russia, d’Africa, dei Balcani, i campi di battaglia in Occidente e in Oriente vengono così ripercorsi nella particolare ottica di quell’esercito che non riuscì a vincere la guerra. Quali errori? Perchè la sconfitta dopo una dittatura senza precedenti e quali sono stati i tradimenti invece della diplomazia politica, chi ha davvero annichilito i grandi strateghi?

Lawrence d’Arabia

Parliamo di un libro che poi è diventato film, pubblicato nel 1935, il cui autore è Basil Liddell Hart.

Siamo nell’anno 1917 e l’Inghilterra voleva conquistare Arabia e sull’Egitto. Thomas Edmund Lawrence, ufficiale inglese innamorato dell’Arabia e del deserto, diventa amico di alcuni capi arabi e riesce a metter d’accordo popoli diversi fra loro e a conquistare Aqaba, porto strategico sul mar Rosso. È un’impresa enorme, e gli viene riconosciuta, ma al momento opportuno, quando si tratta di mantenere le promesse, i capi si tirano indietro. Liquidato dall’esercito Lawrence muore, ancora giovane,in un banale incidente di moto. Quando entra il gioco la fatalità e la debolezza degli uomini.

The German Generals Talk

1 set 1971

da Basil H. Liddell Hart (Autore)

Parlano per la prima volta, i soldati vicini al regime tedesco. Era Hitler il genio della strategia? Perché i suoi generali lo hanno tradito? Perché Hitler ha permesso l’evacuazione Dunkirk? Un libro di interesse attuale, che si concentra sui  pareri dei generali tedeschi dell’Armata Rossa come forza di combattimento. Cosa fecero i russi che sembravano essere dalla parte tedesca? E quali sono stati i vantaggi e gli svantaggi in base al quale gli eserciti del dittatore controllavano la lotta? Un libro che risponde a molte domande.

Sir Basil Henry Liddell Hart

Meridian , 1991

“Il libro più importante da una delle autorità militari eccezionali del nostro tempo.” – Library Journal

Questo è il classico libro sulla guerra come la conosciamo. Nel corso della sua lunga vita, Basil H. Liddell Hart era considerato uno dei pensatori militari più importanti del mondo – “. Clausewitz del 20 ° secolo” un uomo generalmente considerata come la strategia è un lavoro seminale di storia militare e la teoria, un compagno perfetto per Sun-tzu L’arte della guerra e di Carl von Clauswitz della guerra.

la-storia-del-tavolo

La storia del tavolo

la-storia-del-tavoloLa storia del tavolo risale al mondo greco-romano e qui veniva utilizzato in diversi ambiti, dal culto, all’industria passando per il commercio, fino alla vita domestica. La sua forma più antica è quella utilizzata dai greci, che lo descrivevano rettangolare, su tre piedi, un modello che si diffuse in tutto il bacino del Mediterraneo. Dalla Grecia arrivò a Roma, qui si utilizzava un tavolo a gamba centrale divisa in tre parti, e per la sua forma veniva definito mensa delphica, definizione che parrebbe derivare dal tripode delfico. Erano tavoli molto lavorati, originali anche anche i supporti che si rifacevano alla dedizione agli dei, a zampe di animali, ma anche con figure umane e mitologiche. Anche la fascia che nascondeva l’attacco delle gambe era molto ornata. I materiali preferiti per costruire i tavoli erano legno, marmo e bronzo. In Egitto e in Babilonia era anche in uso una tipologia di tavolo rettangolare, a quattro gambe. Spicca una tipologia di tavolo di lusso in uso a Roma, con le gambe riunite a due a due, sempre molto decorate, e anche il tavolo  a gambe incrociate in uso in Egitto e soprattutto a Roma, in genere di legno o di marmo. Esistevano poi anche modelli in legno raro, thuia o cedro, detti mensae citreae, arricchiti da piedi d’avorio, d’oro, d’argento, di rame argentato, di bronzo e incrostati di pietre preziose.

Nonostante le sfarzosità romane, ci perviene che fino al secolo 14°, il tavolo era ancora considerato un elemento essenziale e per tale motivo veniva coperto da una  tovaglia o da un tappeto, e veniva smontato e riposto dopo il pasto; perlopiù consisteva in un asse nudo e stretto, posato su tre sostegni. Verso la metà del 14° secolo il tavolo subisce delle trasformazioni significative, viene infatti realizzato in forme sempre più ricercate, adeguandosi agli stili del tempo.

Il tavolo nel Rinascimento

Con l’avvento del Rinascimento, iniziano i primi veri ed eleganti accorgimenti: le gambe vengono finemente scolpite, ricordiamo ad esempio tavoli a zampa di leone, a chimera, a foglia d’acanto, ecc., e tavoli a  forma architettonica, a balaustro. Particolarmente ornati furono i tavoli ornamentali, creati in svariate forme, a seconda della regione in cui venivano utilizzati e costruiti. Ci pervengono così anche notizie di tavoli davvero molto sontuosi  come quelli realizzati con il piano a intarsi di ebano e avorio, o con pietre dure, tavoli in marmo e pietra. Bisogna arrivare nel periodo barocco per riscoprire le forme più fantasiose, quando si va alla ricerca degli effetti cromatici, sia attraverso la  pittura, sia mediante applicazioni di materie diverse.

Il tavolo in Inghilterra

L’inghilterra è nota per aver dato vita, intorno al 18° secolo, a forme nuove, ci risultano infatti tavoli a cancello, con le zampe incernierate, di cui una metà gira sull’altra mentre anche il piano, diviso in due metà, si ribalta; a nido, con una serie di tavolini di misura decrescente che possono trovar posto l’uno dentro l’altro ecc. Praticamente uno stile che anche oggi è rimasto.

Il tavolo in Francia

La Francia si adeguò presto ai modelli di tavola che venivano realizzati negli altri Paesi realizzando una tipologia molto varia, che spaziava dai grandi tavoli con piano di cuoio e rivestimenti di bronzo dorato (tables ministère), ai piccoli tavolini con un cassetto e zampe a liuto detti guéridons, ai piccoli tavoli da notte detti bonheur du jour ecc.

Il tavolo in Italia

Naturalmente l’Italia non resta a guardare e intorno al 20° secolo crea tavoli di varia tipologia, dallo scrittoio alla scrivania al leggio, al tavolo tondo, ovale ecc. Per influenza orientale, nell’arredamento occidentale entra anche l’uso del tavolo basso collocato davanti a divani o poltrone.

Anche il tavolo ha dato scandalo!

Quello che oggi ci sembra impossibile un tempo non era solo possibile ma era anche “proibito”. Nella sua antica storia, il tavolo ha saputo anche dare “scandalo”. Per capire di cosa stiamo parlando, dobbiamo risalire all’epoca vittoriana. Parliamo di un’epoca in cui la vista di una caviglia femminile scoperta era scandalo e di conseguenza lo erano anche le gambe del tavolo che dovevano essere assolutamente coperte, anche se di legno!

Il tavolo più originale?

Oggi i tavoli più venduti sono a consolle, ma il tavolo in assoluto più originale pare essere stato presentato alla  mostra delle invenzioni svoltasi nel 1988 nell’isola di Taiwan. Parliamo di un  tavolo da pranzo con il piano formato da centinaia di fogli di plastica sovrapposti e aderenti l’uno all’altro: alla fine di ogni pasto era sufficiente rimuovere il foglio più superficiale per avere una superficie pulita. Una grande idea, no?

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Visite guidate a Firenze: la magia degli orafi di Ponte Vecchio

Concedersi il piacere di una o più visite guidate a Firenze vuol dire immergersi in un’atmosfera unica e, perché no?, romantica: un’atmosfera a cui contribuiscono, tra l’altro, le botteghe degli orafi presenti su Ponte Vecchio. Il ponte, in effetti, è celebre in tutto il mondo per la serie di botteghe di gioiellieri che la contraddistinguono: non tutti, però, conoscono le ragioni e la storia di questa realtà. Tutto inizia alla fine del XVII secolo, e più di preciso nel 1593, quando il Granduca Ferdinando I, figlio di Cosimo I, emana un decreto che impone lo sfratto ai commercianti e agli artigiani che fino a quel momento hanno occupato i fondachi su Ponte Vecchio. Tra questi ci sono soprattutto pesciaioli ed erbivendoli, ma anche beccai e altri commercianti minuti, presenti da più di due secoli sul ponte.

A cosa si deve la decisione di Ferdinando I? Per scoprirlo, non bisogna fare altro che prenotare una delle interessanti visite guidate a Firenze messe a disposizione dal sito guideintoscana.it. Ma se non sapete resistere alla curiosità, ve ne parliamo noi. Lo scopo del fratello di Francesco è quello di migliorare il decoro del ponte, che anche in quel tempo rappresenta uno snodo della viabilità della città di grande prestigio. In più, c’è un’altra motivazione più prosaica e concreta: il posto degli artigiani e dei commercianti, infatti, non viene lasciato vuoto, ma è subito riempito da argentieri e orafi, di sicuro più ricchi e quindi in grado di pagare tasse più elevate.

Argenterie e gioiellerie, una realtà inconfondibile

Insomma, Ferdinando I impone il divieto di installare su Ponte Vecchio qualsiasi attività che non faccia riferimento al commercio di preziosi, parlando di arti vili per indicare i trecconi, i pizzicagnoli e tutti gli altri piccoli rivenditori la cui presenza avrebbe potuto dar fastidio ai forestieri e, più in generale, ai gentiluomini.

Al di là delle motivazioni alla base della decisione del Granduca, quel che è certo è che grazie ad essa oggi Ponte Vecchio è rinomato non solo in tutta Italia, ma anche nel resto del mondo, per la particolarità delle sue botteghe di orafi. A più di quattro secoli di distanza da quel provvedimento, le piccole vetrine con gli sportelli in legno note con il nome di madielle splendono grazie al luccicare dei tanti metalli preziosi che sono esposti.

Per altro, nel corso degli anni sono state avanzate tante altre ipotesi per spiegare le origini del provvedimento di Ferdinando I: c’è chi, per esempio, ha fatto riferimento alle cattive condizioni igieniche che le attività presenti in precedenza determinavano per il ponte. A dir la verità, non si può certo escludere che il lavoro dei pesciaioli e dei beccai fosse motivo di odori ben poco gradevoli. E non è tutto: bisogna considerare che gli scarti dei pesci e del bestiame venivano buttati senza troppi complimenti nel fiume Arno, le cui acque, di conseguenza, risentivano di tale situazione e finivano per risultare inquinate. Insomma, attività poco salubri per colpa dei resti di carne, delle carogne e dei miasmi prodotti.

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Cose da fare nelle Marche

Le Marche, caratterizzate da una morfologia piuttosto varia, sono considerate a buon diritto una delle più belle regioni d’’Italia. Basti pensare che, qualche tempo fa, la prestigiosa rivista statunitense Aarp non ha esitato a definirle “la nuova Florida”, ritenendo che si trattasse di uno dei posti al mondo che merita di essere visitato almeno una volta nella vita. Tra mare (che presenta sia una costa scogliosa che sabbiosa), laghi, borghi medievali, distese collinari, parchi naturali e Appennini, si tratta, infatti, di un luogo di armoniosi e suggestivi contrasti in grado di ammaliare il turista. Scopriamo insieme cosa fare nelle Marche e quali sono i principali luoghi di interesse.

Mare e borghi antichi

Coloro che amano il mare cristallino non potranno fare a meno di visitare la rinomata riviera del Conero, il tratto di costa caratterizzato da falesie, grotte e insenature dalla bellezza mozzafiato; il luogo ideale, dunque, per coloro che amano fare snorkeling in un contesto suggestivo e ricco di flora e fauna marina. Le spiagge della riviera, rocciose e selvagge, sono sormontate da alture ricche di vegetazione lussureggiante. Questo tratto di mare, lo ricordiamo, è stato più volte insignito della Bandiera Blu, il riconoscimento internazionale conferito alle migliori spiagge.

Gli amanti della vita mondana, invece, possono optare per le super attrezzate spiagge di Senigallia e Pesaro, caratterizzate da vaste distese di sabbia e da stabilimenti balneari muniti di ogni confort.

Le Marche, inoltre, sono ricche di pittoreschi borghi medievali, che consentono al visitatore di immergersi in atmosfere passate, grazie anche alle numerose rievocazioni storiche che si tengono in diversi periodi dell’anno. Tra gli altri segnaliamo il bellissimo borgo di Grottammare, incastonato tra il verde delle pinete e il mare. Ogni anno, nel periodo natalizio, l’intero borgo si trasforma in un presepe vivente. Molto bello anche il Borgo di Corinaldo, celebre per la “Contesa storica del pozzo della polenta”, che si tiene ogni terzo fine settimana di luglio.

Montagne e Parchi naturali

Anche l’area montana delle Marche, costellata di parchi e riserve naturali, non deluderà il turista che potrà godere di paesaggi dalla suggestiva bellezza e potrà effettuare camminate all’aria aperta rigeneranti e salutari. Si pensi, ad esempio, al Parco dei Monti Sibillini e del Monte Conero, alla riserva di Torricchio e di ripa Bianca o ancora al Parco Sasso Simone e Simoncello. Gli amanti delle attività outdoor non avranno che l’imbarazzo della scelta: è possibile, infatti, praticare una vasta gamma di attività, come le seguenti:

1 – escursionismo

2 – equitazione

3 – ciclismo

4 – canyoning

5 – golf

Si tratta, in altri termini, di una regione dove è davvero impossibile annoiarsi!

Hotel nelle Marche

Ricordiamo infine che sul portale turistico www.goodmarche.com è possibile trovare numerosi hotel nelle Marche dove poter prenotare un piacevole soggiorno. Le strutture ricettive di questa regione, infatti, si caratterizzano tutte per l’estrema accoglienza del personale e per un elevato livello di confort delle stanze.

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Le caratteristiche degli allarmi wireless

Conoscere le caratteristiche degli allarmi wireless è il modo più semplice ed efficace per individuare l’antifurto più adatto alle proprie esigenze, sia dal punto di vista dei costi che dal punto di vista degli obiettivi che si è intenzionati a raggiungere. Le statistiche in proposito rilevano che in quattro casi su cinque un impianto antifurto viene installato in un’abitazione solo in seguito a un tentativo di intrusione o a un furto: il che costituisce, nella maggior parte dei casi, un errore, in quanto si compie una valutazione non oculata ma basata sull’impatto emotivo del momento.

Prevenire, però, è meglio che curare: meglio dotarsi di un antifurto in anticipo invece che aspettare che succeda un imprevisto per poi correre ai ripari. Il sito www.antifurtocasa.info rappresenta, in questo senso, un punto di riferimento che è consigliabile tenere in considerazione, anche per avere una panoramica completa ed esaustiva delle proposte che il mercato mette a disposizione, non solo per ciò che concerne gli allarmi wireless. Ciò non toglie che i sistemi senza fili presentino diversi vantaggi, in quanto non richiedono l’esistenza di un impianto filiare, vale a dire un sistema di canaline all’interno delle quali far passare i diversi cavi.

Come proteggere la propria casa con gli allarmi wireless

Prima di procedere alla scelta del sistema di sicurezza che si reputa più in linea con le proprie necessità, può rivelarsi utile compiere una mappatura dell’edificio che si intende proteggere, anche per scoprire quelle che possono essere reputate le aperture più vulnerabili e, in un certo senso, pericolose, esposte più delle altre al rischio di effrazioni. Tenendo sempre conto del budget di cui si può disporre e della somma che può essere investita, non bisogna lasciarsi attirare dagli investimenti eccessivamente convenienti, dal momento che nella maggior parte dei casi le soluzioni poco costose si dimostrano anche poco efficaci. Ecco perché è consigliabile prendere in esame le peculiarità e le funzioni che contraddistinguono gli impianti, per una valutazione a 360 gradi.

Gli antifurti wireless basano il proprio funzionamento sulla cosiddetta centrale, che non è altro che il cuore degli impianti: il software della centrale si occupa di smistare e di gestire le informazioni che i componenti del sistema inviano e ricevono. Per esempio, nel caso in cui si verifichi un’intrusione, viene trasmesso alla sirena un segnale che viene inviato anche al combinatore GSM, il quale poi contatta il proprietario dell’edificio per avvertirlo. Le centrali senza filo sono munite anche di un display e di una sirena interna, oltre che di una tastiera tramite la quale l’antifurto può essere disattivato o attivato a seconda delle circostanze.

Le centrali degli antifurti senza fili propongono un sistema di anti-manomissione, a tutela della sicurezza dei dispositivi: ciò non toglie che sia comunque meglio posizionarle in zone nascoste o difficili da trovare per gli eventuali malintenzionati.

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Nuove case in costruzione a Roma Eur

Anche nel quartiere di Torrino Mezzocammino Progedil 90 sta costruendo nuove case pensate per soddisfare ogni tipo di esigenza: a pochi passi dall’Eur, ville e appartamenti di tipologie differenti saranno disponibili in un contesto all’avanguardia, decisamente rispettoso dell’ambiente circostante. Con un occhio alle aree verdi e alla loro manutenzione, ma anche con la massima attenzione per la viabilità ciclabile e pedonale, Torrino Mezzocammino è la zona perfetta per andare a vivere se si desidera avere a disposizione infrastrutture e servizi di ogni genere, dagli uffici ai centri commerciali, passando per le scuole. Un quartiere in cui la densità abitativa è limitata ma dove, al tempo stesso, c’è un gran numero di aree sportive, di giardini, di parchi, di parcheggi e di strade.

Chi è interessato alla vendita case Roma Eur, pertanto, può optare per la palazzina di tre piani in corso di realizzazione a Torrino Mezzocammino da parte di Progedil 90: una struttura studiata in ogni dettaglio per rispettare le norme più recenti sotto il profilo della sicurezza antisismica, con lastrici di copertura calpestabili e resi impermeabili grazie al ricorso a una doppia guaina armata al poliestere. Tanti i particolari degni di attenzione, come le tamponature in klinker o cortina e i pavimenti in gres porcellanato, che per gli esterni è di tipo antigelivo. La presenza di un portoncino di ingresso blindato con serratura di servizio è indice di sicurezza, mentre gli infissi esterni sono in alluminio o in legno, garanzia di resistenza e longevità. Degni di nota anche gli avvolgibili ad azionamento elettrico e l’impianto di produzione di acqua calda centralizzato.

Ville e appartamenti

Sempre nello stesso comprensorio residenziale, Progedil 90 propone anche degli appartamenti in villino in una palazzina a due piani, a pochi passi dalle attività commerciali: si tratta di trilocali al piano terra e al primo piano, con soluzioni progettate per favorire il massimo del comfort e, soprattutto, per offrire un conveniente risparmio economico, grazie al contenimento dei consumi di energia. Gli appartamenti al piano terra sono dotati di giardino e sala hobby, che volendo può essere adattata a due nuclei familiari, mentre quelli al primo piano vantano grandi terrazzi e un locale tecnico; tutti, comunque, sono immersi nel verde, e possono contare sulla funzionalità di un impianto a pannelli fotovoltaici capace di produrre energia elettrica. Tutti i materiali adoperati sono esenti da emissioni nocive.

Infine, per chi vuole optare per una villa, Progedil ha la soluzione giusta: a metà strada tra l’Eur e il mare, immobili dotati di vasca idromassaggio e di porte tipo tamburato in noce tanganika, con pavimenti in monocottura, portoncino blindato e finestre in legno con vetrocamera. La presenza di un impianto di teleriscaldamento consente di risparmiare energia: se a questo si aggiunge che il quartiere è impreziosito da vari giardini, da alcuni parchi e addirittura da un lago, non è difficile intuire perché valga la pena di prendere in considerazione la possibilità di trasferirsi a Torrino Mezzocammino con Progedil 90.

Cosa fare sul lago di Como

lago-comoGodersi una spa sul lago di Como è un’esperienza che vale la pena di vivere, magari dopo una lunga e faticosa – ma appagante – giornata sul Lario. Può essere un’idea concedersi un po’ di relax, per esempio, dopo aver preso parte a una gita in battello sul lago: l’ideale sarebbe il centro lago, ma poiché quello che conta è navigare vanno bene anche gli altri tratti. In effetti, chiunque giunga da queste parti non può fare a meno di dedicarsi a questa attività, un vero e proprio must, che permette di cogliere tutto il fascino del bacino lacustre proprio nel momento in cui le sue acque vengono solcate. Un’esperienza amata da tutti i turisti e, senza ombra di dubbio, unica, per non dire folkloristica, anche per merito del paesaggio da cartolina. In più, si ha l’opportunità di osservare da vicino e di apprezzare i rumori della navigazione, il suono della passerella che scivola sul pontile, le azioni dei marinai e i loro gesti rituali.

In attesa di rilassarsi in una spa sul lago di Como, insomma, una gita in battello è quel che ci vuole per scoprire uno scenario capace di lasciare a bocca aperta: è solo stando sull’acqua, passando da una sponda all’altra, che ci si può accorgere di quanto numerosi siano i borghi che si affacciano sul lago, rendendosi conto del fascino delle case e delle osterie sulle pendici dei monti. Dando un’occhiata al sito www.grandhoteltremezzo.com, per altro, non solo si può trovare una spa sul lago di Como elegante e dotata di tutti i comfort, ma si può scoprire anche un ristorante in cui cenare apprezzando le prelibatezze di uno chef come Gualtiero Marchesi.

Ma, prima della cena, non si può rinunciare al rito dell’aperitivo: e anche questo si può fare in battello! Per esempio sul Bisbino, un battello storico che è stato ristrutturato di recente e che è attraccato proprio in quel di Tremezzo. Salire a bordo di questa imbarcazione gloriosa e affascinante è un privilegio di cui pochi possono godere, anche perché è situato in una collocazione speciale, proprio al di sotto dei giardini della famosa Villa Carlotta. Chi ne ha la possibilità dovrebbe venire qui, dunque, in occasione del periodo in cui le azalee fioriscono, per osservare un panorama eccezionale, proprio di fronte al promontorio su cui sorge Bellagio. Sorseggiare un calice di vino su un pontile, mentre ci si lascia cullare dalle onde, è un piacere straordinario.

Infine, un’altra delle attività a cui ci si può dedicare prima di entrare in una spa sul lago di Como è una rilassante e affascinante passeggiata a bordo lago: è camminando, infatti, che si possono cogliere i dettagli che di solito sfuggono, ammirando scorci impossibili da dimenticare e notando i più piccoli particolari. Da Tremezzo a Griante si sviluppa un tratto di lungolago breve ma, proprio per questo, imperdibile, in cui si concentrano punti panoramici e ville antiche. Da non perdere Villa Margherita, Villa Carlotta, il Parco Mayer e la Chiesa Anglicana.